L’8 marzo 2022 l’Osservatorio della Supply Chain Finance del Politecnico di Milano ha festeggiato una “donna” particolarmente prestigiosa e strategica: la Sostenibilità.
Fin dalla nascita delle soluzioni di Supply Chain Finance, e del Dynamic Discounting in particolare, gli operatori del settore si sono interrogati se le soluzioni finanziarie a supporto delle filiere fossero una tematica prevalentemente di Direzione Finanziaria e Tesoreria d’impresa oppure coinvolgessero anche altre funzioni aziendali. La prima funzione alla quale si è pensato, trattandosi di tematiche legate ai fornitori, è stata ovviamente il Procurement.
Come conciliare, però, le esigenze della Tesoreria – ovvero impiegare correttamente la liquidità mettendola a rendita e generare proventi finanziari – con quelle del Procurement e cioè dilazionare il più possibile i pagamenti ottenendo il miglior prezzo e concedendo – in maniera non strutturata – qualche sconto commerciale per limitare il monte acquisti complessivo?
La risposta non è stata banale, fino alla nascita di una tematica estremamente strategica: la Sostenibilità.
L’irrompere sullo scenario sociale, economico ed imprenditoriale di soluzioni finanziarie sostenibili ha costituito la risposta alla nostra domanda primordiale.
È allo stesso modo vero che esistono due accezioni sul tema della sostenibilità: il supporto alle aziende più svantaggiate da un punto di vista di dimensione ed area geografica (e conseguentemente di cost of funding) e – dall’altro lato – un sistema premiante di accesso alle soluzioni finanziarie di filiera per i Fornitori che intraprendono e si impegnano in un percorso virtuoso legato alla propria valorizzazione ESG.
Supporto e valorizzazione, in una parola sola: Sostenibilità. Un termine che ha accolto totalmente in sé le esigenze delle aziende capo-filiera ed andando ben oltre la Tesoreria ed il Procurement.
Oggi avere un programma di filiera sostenibile significa creare valore per tutta l’azienda:
- per la Tesoreria e la Direzione Finanziaria, ottenere rendimenti coerenti e calibrati della propria liquidità (in un contesto di rendimenti negativi);
- per il Procurement, pur continuando nella propria missione aziendale, fornire uno strumento di supporto ai Fornitori più bisognosi e limitando – così – le instabilità di approvvigionamento (soprattutto in un contesto come quello attuale);
- per gli shareholders e stakeholders, creare valore all’interno della filiera e sostenere le proprie politiche aziendali strategiche, coerentemente con il proprio Bilancio Sociale.
Sul tema della Sostenibilità da sempre FinDynamic ha concentrato la propria attenzione, tant’è che è stata la prima Fintech italiana – attiva nelle soluzioni di SCF – ad implementare un proprio claim etico, in collaborazione con Bureau Veritas, per la validazione ISO 17033 delle proprie soluzioni di filiera.
Un impegno ed un’attenzione che oggi viene confermata e rafforzata tramite l’integrazione in piattaforma di scoring ESG multi-provider, per la gestione premiante dei programmi di filiera.
Quale sarà il prossimo step? Non lo so (non posso ancora dirvelo), ma sicuramente FinDynamic sarà ancora una volta un passo avanti.
A presto.